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Trump ordina attacco in Iran, ma poi lo annulla

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Donald Trump questa notte ha dato l’ordine di un attacco di rappresaglia nei confronti di Teheran, a seguito dell’abbattimento di un drone di ricognizione da missili iraniani, ma alla fine l’operazione è stata fermata.

Sono ore di tensione tra gli USA e l’Iran, che si stanno concretizzando in una serie di piccoli atti.

Dopo l’abbattimento del drone americano infatti, l’Agenzia Federale per l’Aviazione Civile degli Stati Uniti ha interdetto il passaggio degli aerei civili americani su parte dello spazio aereo iraniano, precisamente sullo Stretto di Hormuz e sul Golfo di Oman.

Secondo l’Amministrazione Federale dell’Aviazione degli Stati Uniti, la ragione sarebbero “accresciute attività militari e all’aumento delle tensioni politiche nella regione, che rappresentano un rischio per le operazioni dell’aviazione civile statunitense e possibili errori di calcolo o errata identificazione”.

Il divieto per ora rimane fino a “nuovo ordine”, mentre i rinforzi militari statunitensi sono il allerta per 72 ore, in attesa di un ordine che imporrebbe l’attacco sugli obiettivi iraniani.

Secondo le fonti interne al pentagono di Newsweek, le truppe americane sono state svegliate stanotte alle 2 ora locale (le 23 da noi), per attaccare entro un’ora, ma poi non si è verificato nulla.

A quanto dicono le fonti nel New York Times infatti, Trump avrebbe ordinato l’attacco dopo l’abbattimento del drone da parte dell’Iran, ma ha avuto poi un ripensamento.

A seguito di un’intenso dibattito all’interno della Casa Bianca, Trump avrebbe approvato diversi ordini di attacco, tanto che aerei e navi erano già in posizione, in attesa dell’ordine definitivo, che però non è mai arrivato.

Intanto Teheran ha dichiarato di avere prove inconfutabili che il drone abbattuto si trovasse nello spazio aereo iraniano, contrariamente a quanto affermano gli Stati Uniti.