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Juventus a secco, Inter in testa, Roma giostra del gol: cosa ci ha detto la terza giornata di Serie A
In attesa di Torino-Lecce di stasera il quadro delle partite del campionato, alla ripartenza dopo la sosta per le nazionali
In attesa di Torino-Lecce di stasera il quadro delle partite del campionato, alla ripartenza dopo la sosta per le nazionali
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4 anni fail
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Enrico SalviRiprende il campionato: finito il “calcio d’agosto” in tutti i sensi, è il momento per le big di rispettare i pronostici stando attenti alle imminenti coppe europee. Non tutto è andato come previsto.
Ci eravamo lasciati con il pirotecnico 4-3 di Torino che lasciava più dubbi che certezze a Juventus e Napoli. Ebbene, la Juventus ha confermato alcuni balbettii, mentre il Napoli è ripartito bene. Come si era già detto da queste parti, la prima di Sarri portava con sé tante incognite e problemi da risolvere, di cui molti di questi irrisolvibili nel breve periodo. Se aggiungiamo l’eterna e sentita rivalità con i viola, una squadra alla ricerca dei primi punti della stagione, ecco allora che il pareggio a reti bianche ottenuto a Firenze non è da buttare via per la Vecchia Signora, anzi. Un tiro da fuori di Matuidi ed una ripartenza sprecata dall’altruismo di Khedira: questo è ciò che ha creato la Juventus a fronte di tante occasioni per la Fiorentina, che meritava qualcosa di più ma è stata troppo imprecisa in fase realizzativa. Un campanello d’allarme in vista della partita di mercoledì al Wanda Metropolitano di Madrid.
Buona reazione invece per il Napoli, che tre ore dopo la Juventus, ha battuto la Sampdoria 2-0, non senza qualche brivido. Davanti tuttavia sembra funzionare al meglio la fabbrica di gol (da insegnare l’azione del primo gol tra Lozano, Di Lorenzo e Mertens), e i due nuovi arrivati dal mercato, il messicano e Llorente, assistman per il raddoppio, che sembrano già nel vivo del gioco. Un buon viatico per il match contro il Liverpool in Champions League.
Vincere, di misura, dopo essere stati in superiorità numerica per un’ora abbondante. Successi simili per le due milanesi, almeno all’apparenza. L’Inter ha prodotto molto nella vittoria contro l’Udinese, tenuto a galla da un super Musso, ed è da sola in testa alla classifica aspettando il Torino, che può raggiungerla a pari punti. Il Milan invece, continua ad essere carente di gioco e di occasioni, con il solo Suso ad illuminare. Nonostante la superiorità numerica dal 21′ del primo tempo, è servito un rigore realizzato da Piatek a sbloccare la contesa, con un’Hellas mai doma e vicina al pareggio in alcune circostanze. Insomma, il derby della Madonnina, in scena sabato prossimo, avrà una squadra favorita, almeno sulla carta.
Gol e spettacolo all’Olimpico, con la prima, convincente vittoria della Roma. 4 gol e 3 pali in totale per la squadra di Fonseca: un dominio assoluto nel primo tempo concretizzato a dovere. Non mancano però le amnesie difensive nel secondo tempo che, punizione-capolavoro di Berardi a parte (5 gol in 2 patite per lui), hanno permesso al Sassuolo di rientrare quasi in partita. Anche la Lazio a Ferrara parte molto forte: va in vantaggio con un rigore di Immobile, nella prima frazione ha innumerevoli occasioni per raddoppiare, soprattutto con Caicedo e Luis Alberto, ma non le sfrutta. Così il calo fisico della ripresa ha consentito alla Spal di ribaltarla, prima pareggiando con Petagna in girata, e poi con il piatto destro all’angolino di Kurtic al 92′. Max Pezzali parlava negli anni 90 della “dura legge del gol”: Simone Inzaghi l’ha capito bene a sue spese.
Con un Duvan Zapata così, la Dea può dar fastidio a tutti, anche in Champions. I nerazzuri riscattano la sconfitta in casa col Torino ed espugnano Marassi al termine di una partita complicata, che sembrava essere finita dopo il pareggio su rigore di Criscito al 91′. Ma a pochi secondi dallo scadere dei 5 minuti di recupero, un’invenzione del colombiano da 20 metri porta i 3 punti a Gasperini, che può preparare con più tranquillità lo storico esordio in Champions contro lo Shakhtar Donetsk. Primo urrà invece per il Cagliari, che senza Nainggolan vince al Tardini di Parma e convince con un altro neo acquisto, Giovanni Simeone, senza dimenticare la doppietta di Ceppitelli.
Ancora una volta nello spazio riservato ai momenti più alti, mettiamo il Bologna. Ma se nella prima giornata avevamo premiato più Sinisa Mihajlovic, oggi è la squadra ad essere premiata, dentro e fuori dal campo: prima la rimonta da 3-1 a 3-4 al Rigamonti di Brescia, poi il festeggiamento dei giocatori sotto alla finestra dell’ospedale dove si trova il mister. Secondo posto in classifica al pari con la Juventus, ma probabilmente la squadra sta vivendo emozioni ancora più forti.
Dal lato negativo passano Sarri, Conte e, in parte, Ancelotti. A metà settembre già fanno discutere alcune dichiarazioni. Il tecnico juventino che si lamenta del caldo di Firenze, il mister dell’Inter che si rivolge più o meno esplicitamente allo stesso Sarri alludendo a “bilanci e stati patrimoniali”: “qualcuno deve stare tranquillo e sereno perché sta dalla parte forte”. Passi la lamentela di Ancelotti nei confronti delle condizioni degli spogliatoi del San Paolo che, visto il personaggio non solito a queste esternazioni, ci può anche stare, fare discorsi di questo genere fa davvero bene, in un momento della stagione in cui si dovrebbe dare il 100% e basta?
Foto di copertina: © Bologna FC Official Facebook Page
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