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Inter e Juve lanciate verso lo scontro diretto e non solo: tutto sulla sesta di Serie A
Tutto pronto per la supersfida di domenica prossima al Meazza, ma occhio anche alle risalite di Atalanta, Napoli, Roma e Lazio. Bentornato Balotelli
Tutto pronto per la supersfida di domenica prossima al Meazza, ma occhio anche alle risalite di Atalanta, Napoli, Roma e Lazio. Bentornato Balotelli
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3 anni fail
di
Enrico SalviAl termine di questo trittico di partite, complice il turno infrasettimanale, il campionato offre spunti sui quali riflettere, in capo ed in coda.
Entrambe avranno in mezzo importanti impegni di Champions, ma la vittoria dei bianconeri con la Spal ed il sesto successo su sei dei nerazzurri, l’ultima a Marassi contro la Sampdoria, hanno ribadito il concetto: in questo momento sono loro due le principali candidate allo Scudetto. Per quanto più che mai provvisoria, anche la classifica lo conferma: Inter 18, Juventus 16, Atalanta terza a 13. L’Inter ha fatto un’altra grande prova, con le geometrie di Brozovic, la qualità e la quantità di Sensi e la solidità difensiva (secondo gol subito in sei partite). Uniche pecche la mancanza di killer instinct di Lautaro e l’evitabile espulsione di Sanchez, che non sarà disponibile per la sfida alla Juventus.
Proprio i bianconeri sembrano uscire fuori dal primo periodo fatto di punti ma anche di qualche difficoltà. Per i ferraresi un super Berisha ha evitato che il passivo fosse molto più pesante. In più Sarri sta ritrovando anche Paulo Dybala, giocatore che in una stagione così lunga e con così tanti infortuni potrebbe essere fondamentale. Domenica sera, a San Siro, sarà la prima vera sfida-Scudetto: qualora l’Inter dovesse vincere potrebbe esserci già la prima mini-fuga del campionato.
Anche le altre due protagoniste italiane in Champions arrivano in forma al secondo turno, forti rispettivamente del terzo e del quarto posto in classifica. Per la Dea è terminata un’ottima settimana, che con 7 punti in tre partite (significativa la vittoria a Roma) ha fatto un grande balzo in avanti. La sensazione è che la banda guidata da Gasperini abbia ritrovato il gioco e l’identità che l’hanno contraddistinta negli ultimi due anni, il primo tempo di Reggio Emilia ne è la prova. Adesso è fondamentale convincere anche in Champions contro lo Shakhtar Donetsk, per cancellare l’esordio da incubo di Zagabria.
Si rimette in carreggiata anche il Napoli di Ancelotti, dopo la clamorosa sconfitta contro il Cagliari. Stavolta gli azzurri hanno concretizzato meglio tutte le occasioni create, e nonostante un ottimo Brescia hanno conquistato 3 punti importanti per l’autostima, anche in previsione della trasferta di Genk.
Roma e Lazio, dopo partite molto differenti, riprendono la retta via dopo un negativo turno infrasettimanale. La sfida più complicata era per i giallorossi, che in un Via del Mare di Lecce caldissimo (sugli spalti ma anche come temperatura, 30° alle tre del pomeriggio) hanno risolto la partita così a come Bologna, ossia con un’incornata di Edin Dzeko. Il bosniaco ha risolto i problemi di una Roma che non è riuscita a chiudere in anticipo una partita insidiosa, ma che può fregiarsi del primo clean sheet della stagione, nonostante qualche distrazione ancora di troppo. Pratica più semplice quella della Lazio, che ha rifilato 4 gol al Genoa di Andreazzoli. Dopo aver sventato le velleità rossoblu con un ottimo Strakosha, Milinkovic-Savic, Radu, Caicedo e Immobile (tornata la pace con Inzaghi) portano la Lazio al sesto posto, in attesa di Parma-Torino di stasera.
Chi non si riprende è il Milan di un Marco Giampaolo, sempre più contestato, alla terza sconfitta di fila. La Fiorentina ha dominato per larghi tratti a San Siro, con Chiesa e Ribery ingiocabili per i difensori rossoneri, con Bennacer che ha causato i due rigori (record che non veniva eguagliato da sei anni) e Musacchio espulso per un fallo violento quanto inutile sul francese – che, tra l’altro non sembra avere 36 anni. Unica nota positiva il primo lampo in Italia di Rafael Leao. Per l’allenatore abruzzese del Milan, la trasferta a Genova contro i rossoblu potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia.
Con il Milan in affanno, si apre la possibilità per le medio-piccole di essere intorno alla settima-ottava posizione in classifica. Aspettando il Torino, ad oggi salgono le quotazioni della Fiorentina, alla seconda vittoria di fila, che dopo un brutto inizio avrà anche un calendario molto più favorevole (ha già incontrato Milan, Atalanta, Napoli e Juventus). Una classifica molto corta in basso (10 squadre in 3 punti, sei appaiate) renderà avvincente anche la lotta per non retrocedere, grazie anche a buone prestazioni da parte delle neopromosse.
Il punto più alto è dedicato a Mario Balotelli, ma non solamente per il gol che lo ha riportato a timbrare il cartellino in Serie A dopo 1468 giorni. Una buona prestazione in una giornata iniziata con l’immagine della domenica, al momento dell’entrata in campo con la figlioletta Pia. La speranza che possa cambiare c’è ancora, Balo può ancora ritrovare in sé stesso quello del 2012.
Nota negativa per il Sassuolo, lodato in queste pagine poche partite fa ma per De Zerbi la seconda sberla pesante dopo Roma deve far riflettere: prendere 4 gol in in un tempo è sintomo di instabilità, anche se hai di fronte giocatori come Gomez e Zapata. Da recuperare un giocatore come Chiriches, disastroso al Mapei Stadium.
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