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Juve e Inter ripartono alla grande, la Lazio segue a ruota, al Milan non basta Ibra: tutti i temi dalla prima giornata del 2020

Ma anche la super Atalanta, lo scivolone inaspettato della Roma e gli errori difensivi del Napoli di Gattuso

Dopo la sosta natalizia la Serie A degli anni ’20 riparte come il precedente decennio (ovvero con un gol di Balotelli), ma anche con risultati a sorpresa e grandi goleade.

Ronaldo e Lukaku sugli scudi, Inter e Juve partono in quarta

Sia una “botta” che una “risposta” netta tra le due capoliste che in campionato cominciano l’anno nuovo così come hanno chiuso il vecchio: vincendo e a braccetto.

Il segnale forte e chiaro è arrivato nel pomeriggio dalla Juventus, ed in modo particolare dal suo giocatore più rappresentativo. Un Cristiano Ronaldo in versione extra-lusso, alla sua prima tripletta con la maglia bianconera, ha messo in discesa una partita bloccata nel primo tempo da un buon Cagliari, crollato però nella ripresa a partire dall’errore di Klavan. Al netto di un grande CR7 (anche assist per Higuain), la Vecchia Signora ha mostrato un’ottima condizione fisica e si candida a provare a prendere il largo prima degli ottavi di Champions. 

Ma l’Inter non ha alcuna intenzione di mollare, ripartita alla grande dopo un pit stop quanto mai necessario. Si sono rivisti in campo (anche se per spezzoni) Sensi e Barella più in panchina Sanchez, ma Lautaro e Lukaku sono tornati più affamati che mai. Il belga con una bella doppietta, l’argentino con un gol da opportunista: anche se facilitati da alcune topiche difensive del Napoli, l’Inter sembra aver ricaricato le pile a dovere.

Lazio all’ultimo secondo, Atalanta ancora di poker

Chi continua a correre è la Lazio di Simone Inzaghi, che ha conquistato la nona vittoria consecutiva (eguagliando la striscia di Sven-Goran Eriksson) sul campo di un Brescia combattivo. Così come a Reggio Emilia e a Cagliari, la gioia arriva in zona Cesarini grazie ad un altro big ripartito fortissimo dopo la sosta, ossia il capocannoniere della Serie A Ciro Immobile. La Supercoppa conquistata in Arabia ha dato ancora più convinzione ai biancocelesti che ora, senza le coppe europee, potrà continuare a seguire la due capoliste (potenzialmente a tre punti di distanza).

Un’altra squadra estremamente in fiducia è l’Atalanta: a nessuna squadra era riuscita l’impresa di rifilare due poker di fila, a cavallo della sosta. Il malcapitato Parma non ha potuto nulla al pari del Milan, con un Gomez monumentale (prima goleador, poi ispiratore per il raddoppio di Freuler), e Josip Ilicic che nella ripresa mette a segno una doppietta di altissimo tasso tecnico. Un meccanismo che funziona a meraviglia, e Gasperini ha ritrovato anche Zuvan Zapata…

Scivolone Roma, Milan impalpabile, Napoli disastroso

Non tutte le big possono sorridere, e la Roma si è fatta sorprendere dal Torino alla ripartenza. Al cospetto di un Gallo tirato a lucido e di un Sirigu saracinesca, la squadra di Fonseca scivola all’Olimpico anche per demeriti propri derivanti da una scarsa precisione in zona gol e qualche amnesia difensiva tipica della prima parte di stagione. Il quarto posto è ancora giallorosso, ma la lanciatissima Dea è a solo un punto.

Non va meglio al Milan, che non sfrutta il “fattore Ibra”, né prima (con i 60mila di San Siro), né dopo l’entrata in campo dello svedese, apparso (com’è giusto che sia) fuori condizione nella mezz’ora abbondante giocata. Ibrahimovic oppure no, contro la Samp i rossoneri soffrono gli stessi problemi, sia in avanti, con Piatek e Suso ancora sufficienti, che dietro, dove Gabbiadini si è presentato due volte davanti al portiere. Pioli arpiona un punto grazie a Donnarumma ma rimane nella parte destra della classifica.

Ancora peggio va il Napoli, uscito con le ossa rotte dalla sfida di domenica sera con l’Inter. In avanti la squadra di Gattuso ha dato buoni segnali (con un pizzico di sfortuna per Insigne), ma dietro due grandi errori individuali hanno condannato i partenopei alla terza sconfitta nelle ultime 5 gare. Milik non basta, e se ci si mettono le topiche di Manolas e Meret per il tecnico calabrese è evidente che ci sia ancora tanto da lavorare, soprattutto sul piano mentale, con una classifica che continua a piangere.

Ci Piace e Non Ci Piace: gli esordi degli allenatori e (ancora) i cori razzisti

Anno nuovo, allenatori nuovi per Genoa e Fiorentina e risposte importanti: i rossoblu di Davide Nicola lasciano l’ultimo posto in classifica con la vittoria di domenica ai danni del Sassuolo, mentre la Viola di Beppe Iachini è andata vicinissima alla vittoria al Dall’Ara, sfuggita all’ultimo secondo solo per una prodezza da posizione impossibile di Orsolini. Due ambienti che hanno bisogno di serenità potrebbero iniziare un periodo per portarsi via dalle brutte acque della zona retrocessione.

Male incurabile anche quest’anno sembra essere il razzismo, con protagonisti da ambo le parti non nuovi. Quello che è accaduto a Brescia nei confronti di Mario Balotelli è l’ennesimo segnale da non sottovalutare, che necessiterebbe del pugno duro da parte di tutti: dai giocatori alla Lega, fino alle società.