Attraverso la pubblicazione “The imperative of climate action to protect human health in Europe” (tradotto “L’imperativo dell’azione climatica per proteggere la salute umana in Europa”) di Easac, il Consiglio delle Accademie Europee delle Scienza, 27 scienziati indipendenti da tutta Europa chiedono l’impegno della politica nella lotta al cambiamento climatico. “Gli impatti del cambiamento climatico sulla salute sono stati relativamente trascurati nella politica dell’UE, questo deve cambiare” dicono gli scienziati, preoccupati dai rischi per la salute nell’immediato futuro. Nei lavori svolti in precedenza, Easac si è occupata di valutare il potenziale di tecnologie ad emissione negativa nell’ incontrare il target di emissioni e di monitorare i trend di eventi climatici estremi. Nel report attuale Easac si concentra sul clima e sulla salute.
Gli scienziati tengono a sensibilizzarci riguardo alcuni punti in particolare. Il cambiamento climatico è reale ed è attribuibile all’attività umana, questo sta avendo effetti sulla salute umana e i rischi aumentano. Azioni rapide e decise come tagliare le emissioni di gas serra per mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2 gradi in più rispetto ai livelli preindustriali, possono significativamente ridurre i rischi. Ci sono importanti benefici che si possono ottenere in breve tempo dalla decarbonizzazione l’economia che porterebbe alla riduzione dell’aria inquinata e alla mitigazione del cambiamento climatico. Le soluzioni sono facilmente raggiungibili ed è possibile fare molto agendo nel presente ma questo richiede un volere politico.
Nella pubblicazione viene enfatizzato che “la comunità scientifica ha un ruolo importante nel diffondere conoscenza e nel reagire alla mala informazione riguardo gli effetti sulla salute del cambiamento climatico, sui fattori causa della nostra fragilità e sull’efficacia dell’adozione di strategie in collaborazione con chi prende le decisioni”
Il report si focalizza sull’UE, ma gli effetti del cambiamento climatico in altre regioni hanno conseguenze tangibili anche in Europa e l’UE ha poteri che possono aiutare ad indirizzare le problematiche nel resto del mondo.
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