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Impresa demolizione del Ponte Morandi, arresti per camorra

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L'impresa Tecnodem, estromessa dai lavori di demolizione del Ponte Morandi di Genova, si è effettivamente rivelata in contatto con clan camorristi.

L’impresa Tecnodem, estromessa a maggio dai lavori di demolizione del Ponte Morandi di Genova, si è effettivamente rivelata essere sotto la gestione di un pluripregiudicato in processi di camorra.

A stabilirlo è stato il gip di Genova, che in un’operazione congiunta tra Liguria e Campania, grazie all’intervento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), ha emesso due ordini di custodia cautelare per l’amministratore di fatto dell’impresa, Ferdinando Varlese e sua suocera,  Consiglia Marigliano, formale amministratrice della Tecnodem.

Il primo si trova ora in carcere, mentre la seconda è agli arresti domiciliari.

Varlese amministrava l’impresa napoletana grazie ad un contratto di subappalto di 100 mila euro con la Omini, società di spicco tra quelle impegnate nella demolizione del Ponte Morandi.

A condurre le indagini, in un’operazione parallela a quella che ha portato all’estromissione della società dai lavori di demolizione, è il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Genova Federico Manotti.

Secondo le indagini, l’amministratore dell’impresa era legato al clan camorristico D’Amico-Mazzarella, collegamento confermato anche attraverso diverse sentenze.

Come confermano gli investigatori infatti, Varlese è «contiguo ad elementi inseriti in organizzazioni camorriste, della Tecnodem S.r.l. di Napoli, società già impegnata nella demolizione del Ponte Morandi, e di una donna considerata prestanome nell’ambito della medesima compagine societaria».

Inoltre la DIA aggiunge: «sulla base dei primi accertamenti di carattere amministrativo, l’emissione nello scorso mese di maggio – ricorda la Dia – di un’informazione interdittiva a carico della stessa azienda che era stata così estromessa da un subappalto di centomila euro, relativo appunto alla demolizione del Ponte Morandi». 

Verranno rese note ulteriori informazioni questa mattina, in una conferenza stampa che si terrà alle 11 alla Procura di Genova.