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La prima giornata di coppe europee: un bicchiere mezzo vuoto
2 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte: cosa ci ha detto l’esordio europeo delle squadre italiane
2 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte: cosa ci ha detto l’esordio europeo delle squadre italiane
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4 anni fail
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Enrico SalviVenerdì mattina: tempo di bilanci europei prima di rituffarsi nel campionato. Ed il computo totale non soddisfa l’Italia. Andiamo a vedere nel dettaglio chi può sorridere e chi no.
Le squadre italiane vincitrici hanno fatto vedere tutto il potenziale in dotazione, ma è innegabile che la partita del Napoli abbia un importanza superiore a quella della Roma: gli azzurri hanno battuto il Liverpool, la squadra campione in carica, al termine di un match condotto alla grande dal primo all’ultimo minuto. Non concedere nulla ai Reds è impossibile, ma la squadra di Ancelotti ha impostato una partita coraggiosa sopratutto nel secondo tempo. Non si è lasciato intimidire dalle folate in contropiede di Salah, Mané e Firmino, ha continuato a creare e dopo un miracolo di Adrian, nell’ultimo quarto d’ora, con un pizzico di fortuna, è riuscito a sbloccare il match. La dimostrazione che nella partita secca è in grado di battere chiunque: il primo posto del girone potrebbe essere un obiettivo concreto. Diversa ma altrettanto positiva la “prima” della Roma formato europeo di Fonseca che ha voluto dare un bel segnale con quasi tutta la formazione titolare in campo. Va detto che l’avversario era di tutt’altro spessore: l’Instanbul Basaksehir si è dimostrato ben poca cosa, soprattutto sulla fascia sinistra dove Zaniolo ha fatto razzia dei difensori turchi per 90 minuti. I giallorossi, al netto di una partenza a rilento, dopo l’autogol che ha sbloccato il match hanno dilagato con il peso di Dzeko e le scorribande di Kluivert, entrambi in gol oltre allo stesso Zaniolo. Se non ci fosse stata una grande prestazione del portiere ospite, il margine avrebbe potuto ampliarsi di più e prima dell’intervallo. Positivo aver ottenuto la porta inviolata per la prima volta in stagione: è attesa una conferma contro il Bologna secondo in classifica.
L’esordio europeo delle nuove panchine di Conte e Sarri ha lasciato l’amaro in bocca ad entrambi: la sensazione di aver perso due punti anziché averne guadagnato uno è forte. L’Inter è uscita delusa dal pari interno contro lo Slavia Praga, sulla carta la partita più abbordabile del calendario di un girone di ferro. E paradossalmente il pareggio al 91′ di Barella ha messo un cerotto ad una prestazione inspiegabile da parte della squadra di Conte, sovrastata dal fraseggio dei cechi. La strada per gli ottavi si fa già in salita. Ben altro rammarico per Sarri: la sua Juventus ha fatto una grande partita al Wanda Metropolitano, autentica roccaforte dell’Atletico. La miglior partita fino ad ora, con segnali di crescita in ogni reparto, ma un’unica grande pecca che ha di fatto dilapidato il doppio vantaggio nei minuti finali: le palle inattive. Sono inaccettabili 2 gol di testa in così pochi minuti, e l’assenza di Chiellini a lungo andare non potrà giustificare queste disattenzioni. Peccato: vincere a Madrid avrebbe messo la strada in discesa per il primo posto del girone.
Il sogno Champions per una sera diventato incubo: la prima volta assoluta dell’Atalanta è stata drammatica. La Dinamo Zagabria si è rivelata squadra veloce, con corsa e fraseggio ad ottimi livelli, ma va detto che la Dea ha permesso a Dani Olmo e Orsic su tutti di mettere la quarta per tutto il match: un’imbarcata simile non può essere spiegata solo con l’inesperienza, anche perché la squadra di Gasperini è considerata da molti come la più “europea” delle italiane. Nulla è perduto, però l’inversione di rotta è necessaria.
Avete presente il detto "la prima volta non si scorda mai"? Ecco, non è il caso dell'#Atalanta, che non vede l'ora di dimenticare questa debacle a #Zagabria… #ChampionsLeague #DinamoZagabriaAtalanta #primadadimenticare
— Andrea Celesti (@AndreaCelesti92) September 18, 2019
A proposito di sorprese negative, anche la trasferta rumena della Lazio si è rivelata un piccolo fallimento: è sembrato un replay della partita di Ferrara di domenica, con i biancocelesti che vanno in vantaggio, sprecano grosse opportunità per il raddoppio, calano di ritmo e d’intensità e si fanno rimontare. Non basta il turnover di Inzaghi con Caicedo e Correa in attacco, per una squadra che negli ultimi anni è stata sempre solida nella prima fase di coppa: la Lazio ha sprecato una buona occasione in un girone che non è scontato. Un secondo campanello d’allarme per il prosieguo della stagione da non sottovalutare.
Credits Photo: SSC Napoli Official Facebook Page
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