Qui Italia

Il meglio del made in Italy

Roma, pestaggio all’Umberto I: caccia all’aggressore nigeriano

Roma qui
Aggressione choc al Policlinico Umberto I di Roma: un nigeriano di 48 anni condannato all'espulsione, aggredisce il portantino nella sala d'attesa.

Roma, Alukwe Okecku, un nigeriano di 48 anni, viene ripreso dalle telecamere mentre aggredisce un portantino nella sala di attesa del Policlinico Umberto I.

Sull’uomo, già condannato per resistenza a pubblico ufficiale e violenza sessuale, pendeva un procedimento di espulsione mai portato a compimento, e dopo alcune circostanze si è ritrovato libero.

Okecku infatti, il 31 maggio ha scontato la sua pena di un anno e 4 mesi presso il carcere di Velletri.

A causa dell’ordine di espulsione però, è stato preso in consegna dai Carabinieri della compagnia di Roma centro, che avrebbero dovuto portarlo nel centro di permanenza per i rimpatri a Potenza, in Basilicata.

In questo centro non è mai arrivato.

Una volta in macchina, il nigeriano è diventato una furia: morsi, urla, gomitate e sputi mettono in difficoltà i carabinieri, che sono stati costretti a chiamare rinforzi.

Sono arrivati altri 10 uomini d’appoggio.

Con l’accusa di lesioni e resistenza, Okecku ha passato la notte in cella, dove non ha mai smesso di dimenarsi, provocandosi alla fine una ferita in testa.

roma qui
(foto dal web, credits: Il Mattino)

A questo punto hanno dovuto portare l’uomo al Policlinico Umberto I di Roma.

Nonostante tutto ciò che è accaduto, il giudice del processo per direttissima ha comunque deciso di non applicare alcuna misura cautelare, ignorando le insistenti richieste del pm, rendendo quindi il nigeriano libero.

Poche ore dopo, accade l’assurdo: senza motivo aggredisce un portantino nella sala d’attesa dell’Umberto I di Roma.

Come una furia sferra otto pugni al malcapitato, che cerca invano di difendersi, solo per cadere poco dopo al suolo, tramortito. Okecku lo solleva da terra per sbatterlo nuovamente al suolo, dopodiché va via.

Il portantino viene prontamente soccorso da un medico, ma l’aggressore è al momento ricercato e a piede libero.