Ponte di Genova, concessione ad Aspi: ed è di nuovo bagarre nel Governo
Il Ministro De Micheli annuncia che Autostrade avrà ancora la gestione (temporanea) del nuovo viadotto sul Polcevera. All’attacco il M5S, che ne ha fatto un vessillo, mentre il centrodestra ironizza: “due anni di latrati per niente”
È la gestione del nuovo ponte di Genova il tema
dell’ultima (in ordine cronologico) diatriba tutta interna al Governo
rosso-giallo. Una diatriba che ruota attorno a una dichiarazione del
Ministro dem dei Trasporti Paola De Micheli, che ha fatto infuriare il M5S.
Perché in pochi istanti ha fatto strame di tutti i roboanti vaniloqui esternati
dai grillini negli ultimi due anni, dal tragico crollo del ponte Morandi.
Il ponte di Genova ad Autostrade
«Il nuovo ponte Morandi sarà gestito da Autostrade».
Poche
parole, quelle del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma
sufficienti a scatenare l’ennesima bagarre intergovernativa.
La questione l’aveva
sollevata il sindaco del capoluogo ligure Marco Bucci. Il quale, da commissario
straordinario per la ricostruzione, deve affidare a qualcuno collaudo e
gestione del viadotto sul Polcevera, che altrimenti resterebbe
inutilizzato.
Il MITera
stato chiaro. «Il nuovo ponte va consegnato nelle mani del concessionario
autostradale in essere al momento». Ovvero, come ha
confermato il Ministro De Micheli in un’intervista radiofonica, Aspi
(cioè i Benetton), anche se «sulla vicenda c’è ancora l’ipotesi di revoca».
Ho scritto al Commissario Marco Bucci per comunicare che la gestione del Ponte di Genova andrà al concessionario. Ci sarà sempre un concessionario a gestire quel tratto. In questa fase il concessionario è Aspi che è soggetto all’ultima fase del percorso di revoca @24Mattino
— Paola De Micheli (@paola_demicheli) July 8, 2020
Era infatti Autostrade per l’Italia a gestire il vecchio ponte delle Condotte prima del tragico crollo del 14 agosto 2018. Un dramma in cui potrebbero aver giocato un ruolo gli scarsi investimenti nella manutenzione posti in essere dalla società del gruppo Atlantia. Che infatti era stata esclusa dal bando per l’edificazione del nuovo ponte di Genova. Decisione impugnata da Autostrade di fronte alla Corte Costituzionale, che però ha dato ragione al Governo Conte.
La titolare dei Trasporti ha
precisato che il rinnovo della concessione è solo pro tempore, e che
la scelta ha una valenza «esclusivamente
giuridica». Ma tanto è bastato a dare il la a un’altra polemica
politica.
L’ennesima polemica nel Governo
«Due anni di latrati, ringhiare, stridore di denti,
tintinnare di manette e minacce hanno prodotto quello che si immaginava fin
dall’inizio». Vale a dire il fatto che «il ponte di Genova verrà riconsegnato
proprio ad Autostrade, come ha ordinato il Governo M5S-PD».
È
stato tranchant il Presidente della Liguria Giovanni Toti,
ricordando che «intanto per la tragedia del Morandi e per le sue 43 vittime
nessuno ancora ha pagato. Mentre a Roma litigavate, noi in Liguria almeno
abbiamo ricostruito il ponte».
Leggo la rassegna di questa mattina e penso…Ai grillini che promettevano, sulle macerie del Morandi, che avrebbero…
Nel mirino del Governatore c’era soprattutto il Movimento
5 Stelle, che è da sempre impegnato in una durissima opposizione alla
famiglia Benetton. E infatti è sulle barricate, con lo spettro di dover ammainare
l’ennesimo vessillo ideologico.
A dare fuoco alle polveri è stato il reggente Vito Crimi.
«Il ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non
possiamo permetterlo» ha scritto via social.
Il #PonteDiGenova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane. Su questo il @Mov5Stelle non arretra di un millimetro.
Parole che suonano come un ulteriore, vuoto proclama, a cui si
sono subito accodati altri esponenti pentastellati. Come il Ministro della
Giustizia Alfonso Bonafede, che ha
assicurato che «sulla concessione delle autostrade il Governo ha
lavorato senza sosta. Dopo aver raggiunto un risultato importantissimo, con
il nuovo ponte Morandi costruito in meno di due anni, adesso è arrivato
il momento di decidere, possibilmente entro questa settimana». Dum herba
crescit equus moritur.
Draconiano anche il viceministro allo Sviluppo economico Stefano
Buffagni. Il quale si è spinto a scomodare Dante Alighieri nel timore
di essere accomunato agli ignavi del terzo canto dell’Inferno.
Rinviare non significa risolvere i problemi! Il conto, salato, alla fine si paga sempre. I cittadini ci hanno eletto per #cambiare e #decidere e non per avere “l’anime triste di coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo”#NonInMioNome? #ViaIBenetton
Attacco frontale, invece, da parte del segretario leghista Matteo
Salvini. Secondo cui, dopotutto, «dopo due anni di menzogne e tempo perso»
ha prevalso la logica della sopravvivenza. «Cosa non si fa per salvare la
poltrona» il sardonico commento del Capitano.
In mezzo a tutto questo bailamme, i lavori del nuovo ponte
di Genova non si sono comunque fermati. Sono
infatti iniziate le operazioni di stesura del primo strato di asfalto,
e il primo cittadino Bucci ha
confermato che le attività termineranno «entro il 29 luglio».
In questo modo, sarà possibile procedere
all’inaugurazione del viadotto «tra l’1 e il 10 agosto». Come da
cronoprogramma, ha assicurato il sindaco sotto la Lanterna.
Anche il Governatore Toti ha insistito sul punto. «Noi continuiamo a lavorare per l’interesse dei liguri» ha chiosato. Evidenziando fin troppo impietosamente dove si collocano gli atti concreti e dove le frivolezze. Sottolineando cioè la sostanziale differenza che passa tra un’amministrazione del fare e un esecutivo del faremo.
Mirko Ciminiello è nato a Rimini nel 1985 e vive a Roma, dove si è laureato in Chimica (triennale) e Chimica Organica e Biomolecolare (specialistica) alla Sapienza, in Scienze della Comunicazione (triennale) e Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione (magistrale) a Roma Tre.
Giornalista, attore per hobby, collabora con l'associazione Pro Vita e Famiglia ed è autore di 9 libri, di cui due in inglese.
Pingback: Ponte di Genova, il Ministro De Micheli: “Concessione ad Autostrade” | Organon
Pingback: Stato di emergenza e immigrazione, riesplodono le tensioni (anche) sociali