Oltre 3 anni fa, il Sindaco di Roma Virginia Raggi esaltata dal fenomenale ma scontato risultato elettorale delle elezioni amministrative, affermava che “Il vento sta cambiando, ci siamo. Roma e’ pronta a voltare pagina“.
Ieri, con un tweet, la stessa Raggi si congratulava per l’assegnazione delle Olimpiadi del 2026 a Milano-Cortina: “Le Olimpiadi invernali del 2026 si faranno in Italia. Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato. Congratulazioni ai colleghi sindaci Sala e Ghedina, buon lavoro”.
Calma, non sparate sull’ambulanza.
Milano trionfa e con lei il Nord, la Lombardia, il Veneto, la Lega e pure quei Cinquestelle che dei Giochi a Roma non ne volevano proprio sentir parlare.
A passi da gigante, di fatto e di diritto – Milano oggi mostra sempre di piu’ i galloni di voler e poter assomigliare alle capitali europee che contano sui grafici oltre che nei week end mordi e fuggi. Alcuni mesi fa la citta’ meneghina stava persino per diventare la sede del’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco prossima alla fuga da Londra causa Brexit.
Da par suo, ultimamente Roma e’ comparsa sulle cronache soprattutto per la conferenza stampa di Francesco Totti presso il CONI, un evento straordinario per almeno meta’ della Capitale e per i funzionari Rai che l’hanno mandata in diretta. Segnali di un certo provincialismo? Poi per altri due autobus dell’ATAC andati a fuoco – e qui siamo ai segnali di fumo. Nota positiva, dall’inizio del 2019 ad oggi i casi di incendio ammontano solo a 11, meno della metà dei 25 accaduti nel medesimo periodo del 2018. Quindi per il solito caos rifiuti che avvelenano le strade e che stanno provocando sdegno, vergogna e seri problemi di igiene. Infine per il panico causato da una breve ma minacciosa scossa di terremoto – per fortuna senza danni.
Roma merita molto di piu’.
Cio’ che ci angoscia e’ l’immobilita’ in cui versa la nostra citta’, una quasi tacita ammissione che Roma in fondo e’ questa: una creatura antica e dal cuore papale, fuori dal tempo e dalle regole, seducente, da amare follemente senza se e senza ma e che non potra’ mai farcela perche’ territorialmente troppo estesa, strozzata da debiti stretti da amministrazione cravattare di ogni credo e colore, guidata da politici pescecani se non imbranati e infine tollerata e difesa da tanti, troppi romani che ormai l’accettano cosi’ com’e’ …se non vi va bene Roma andatevene via – nessuno vi obbliga a viverci.
Se un Ministro della Repubblica si raffresca dalle temperature record di Giugno e da tassi di umidita’ al 100%, sostenendo che dal caldo ci si difende non pensandoci, la via maestra per dimenticarsi dell’afa come pure di Roma e’ questa.
Orsu’ signori, il vento sta cambiando per davvero, l’aria davanti ai cassonetti stracolmi e’ diventata irrespirabile pure per i gabbiani, questi candidi mostri alati che tra qualche tempo, schifati di passeggiare tra le rovine putrefatte di sacchetti e poltrone abbandonate lungo le strade innalzate oltre il Colosseo e il Palatino se ne torneranno a prendere l’aria al mare per poter respirare.