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Covid, inchiesta a Bergamo: tra gli indagati Conte e Speranza

Il pronto soccorso

Il pronto soccorso di Alzano dopo l'inizio del lockdown nel marzo 2020

Tra gli inquisiti eccellenti, il Governatore della Lombardia Fontana e gli ex vertici di Cts e Protezione Civile. Contestati la mancata creazione della zona rossa ad Alzano e Nembro e il piano pandemico non aggiornato

Da www.romait.it

La Procura di Bergamo ha chiuso l’inchiesta sulla prima ondata di Covid-19, emettendo, scrive l’ANSA, 19 avvisi (e quanti, sennò?) di conclusione delle indagini. Di cui i principali hanno per destinatari l’ex bi-Premier Giuseppe Conte e l’ex Ministro nomen omen della Salute Roberto Speranza. Le cui posizioni dovranno comunque essere valutate preventivamente dal Tribunale dei Ministri.

Il pronto soccorso di Alzano dopo l'inizio del lockdown per Covid nel marzo 2020
Il pronto soccorso di Alzano dopo l’inizio del lockdown nel marzo 2020

Nel registro figurano anche Attilio Fontana, neo-rieletto Governatore della Lombardia, l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e vari membri di spicco del Cts. In primis, sottolinea il Corsera, il coordinatore Agostino Miozzo, oltre ai presidenti dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.

Le ipotesi di reato, come riferisce TGcom24, sono epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti d’ufficio e falso, con particolare riferimento a due episodi. Il primo è la mancata creazione di una zona rossa ad Alzano e Nembro, che secondo gli inquirenti avrebbe potuto risparmiare migliaia di morti. L’altro è l’assenza di un piano pandemico aggiornato, nonché la disapplicazione di quello esistente che, seppur datato (2006), avrebbe probabilmente permesso di contenere la trasmissione del Covid.

Giuseppe Conte preoccupato
Giuseppe Conte

Conte e Speranza indagati per la gestione della prima ondata di Covid

Le contestazioni dei magistrati orobici, onestamente, lasciano molto perplessi, non foss’altro per via dei dati globali sul SARS-CoV-2. Come infatti riporta il Dicastero di Lungotevere Ripa, in circa tre anni sono stati registrati oltre 750 milioni di casi, con quasi 7 milioni di morti.

Ora, una cosa sono le critiche nei confronti della gestione politica della pandemia, che neppure noi abbiamo lesinato. Tutt’altra cosa è far passare da capro espiatorio quanti governavano (sia a livello nazionale che territoriale) in uno dei periodi più drammatici della storia internazionale contemporanea. Che molto probabilmente avrebbero potuto fare di più e meglio: ma, da quanto ci risulta, l’incapacità non è (ancora) un reato penale.

Roberto Speranza preoccupato
Roberto Speranza