Una folla oceanica di 54.000 candidati si presenta a Roma aspirando ad uno dei 2,980 posti da navigator.
Laureati da ogni dove, nord e sud, alcuni super specializzati, competenti, qualificati eppure incatenati in supplenze, precariati, stage pro tempore come lavori sottopagati; tribu’ di nonni, padri, figli e figlie d’Italia, incluse madri col passeggino, tanto per mostrare alla prole sul nascere che cosa si deve fare per trovare lavoro oggi nel nostro Paese.
Complice l’afa soffocante che avvolge il cielo azzurro della citta’ Eterna, sui volti dei candidati spossati dall’attesa in fila per ore se non per giorni, non fluiscono scie chimiche ma gocce di sudore macchiate d’ironia mista a sconforto e speranza. Una lava bollente di paure, un magma di pensieri esplosivo piuttosto diverso dal lungo fiume tranquillo della vita.
La svolta dal loro presente al futuro dipendera’ dall’esito delle risposte ai 100 quiz a risposta multipla che si apprestano ad affrontare in un’aula mille volte piu’ estesa del loro piu’ ardito sogno, ma si blocchera’ inesorabilmente alla data del contratto di collaborazione – che – se firmato- sara’ valido solo sino all’aprile 2021. Qualcuno sospira “…chi oggi verra’ assunto, domani dovra’ aiutare a far assumere qualcuno che non verra’ mai assunto…
Tic, tac, tic, tac.
Nel frattempo, a Bruxelles, sotto un fitto tappeto di nubi novembrine, a 1478 chilometri di distanza da quell’aula, in una riunione sotto l’egida della spada di Damocle dove i grandi d’Europa decidono se colpire l’Italia con una lettera d’infrazione dalle gravi ripercussioni economiche per anni a venire, il Presidente del Consiglio Conte con l’impeccabile stile che lo contraddistingue, si danna come un venditore di flip flop nel Mar Antartico a convincere Angela Merkel e Manuel Macron che ci si puo’ ancora fidare del nostro Paese.
Al tavolo delle trattative siede pure un giovane ingegnere con un Master in economia negli Stati Uniti mai ottenuto, quarto classificato al Grande Fratello edizione 2000, capocomunicazione di qua e di la’ del gruppo cinquestelle. In una delle negoziazioni piu’ delicate per l’Italia, il nostro Premier dimezzato dai suoi due vice, e’ assistito, supportato, coadiuvato da uno spin doctor noto per appassionanti e violenti contrasti televisivi con personaggi del calibro di Platinette e Solange e la cui citazione piu’ famosa e retwittata resta: «Da bambino, da sempre, i vecchi mi fanno schifo. E tutti i ragazzi down mi danno fastidio».
Evviva la meritocrazia
Mostrarsi, stare a galla, vendersi, apparire al posto giusto al momento giusto e’ cio’ che oggi conta nel grasso mercato delle vacche della politica.
Tic, tac, tic…Ragazzi, il tempo a vostra disposizione e’ scaduto, consegnate i fogli con le vostre risposte.
E che Dio ce la mandi buona.
More Stories
Nasce l’Associazione “Uniti per Rovigo – Capitale del Polesine”: un nuovo impegno per il futuro del territorio
Ius Scholae, Tajani al Meeting di Rimini: “Preferisco chi non ha origine italiana ma canta l’inno di Mameli”
La sesta Provincia del Lazio e il pasticciaccio delle province italiane