Test per l’esame di giornalismo verso la fase 3. Il
candidato consideri che il bi-premier Giuseppe Conte:
a) Ha
ricevuto il rapporto della task force guidata da Vittorio Colao che,
tra l’altro, pare punti «all’emersione del risparmio privato nelle cassette di
sicurezze». Tradotto dal burocratese, significa che i sedicenti esperti
auspicano il prelievo forzoso del denaro che gli Italiani hanno messo da
parte, magari nell’eventualità di tempi (perfino) peggiori. In fondo, dall’estratto
conto al conto estratto è un attimo.
b) Come anticipato da Studio
Aperto, in vista dei mitologici Stati Generali dell’Economia ha
riunito «i capidelegazione e i Ministri competenti». Non sarà stato un
vertice molto affollato.
c) A tal proposito, rispetto alle indiscrezioni su un
malcontento da parte del Ministro dell’Economia, ha
precisato che «Gualtieri ha sempre condiviso tutto con me».
Immaginiamo la gioia della compagna del Signor Frattanto, Olivia
Paladino.
Conte verso la fase 3 e oltre
d) Ha spavaldamente affermato che non teme di cadere. Anche perché la Storia insegna che in questi casi appare sempre, quasi per magia, una stampella a cui appoggiarsi.
e) Ha
spiegato che si sente tranquillo perché «questa maggioranza è composta
da partiti responsabili». Dizione volturarappulese per “poltronari”.
f) Nel frattempo però ha incassato il penultimatum
del segretario dem Nicola Zingaretti che ha
evidenziato «la necessità per tutti di un salto di qualità».
Come a dire che, se morto un Papa se ne fa un altro, figuriamoci un
Conte.
g) Nel tempo libero sta anche lavorando al suo ipotetico, omonimo e sciaradesco partito che un recente sondaggio ha accreditato del 14,3% dei consensi. E niente, questa fa già abbastanza ridere di suo.
h) Ha
sostenuto che «il clima è migliore di quello che sembra». A qualcuno
in Scandinavia saranno fischiate le orecchie.
Ciò posto, il candidato consideri che, secondo
il leader del Pd, con un Governo guidato dal segretario
leghista Matteo Salvini «probabilmente nulla sarebbe stato ottenuto dall’Europa».
E illustri, con il divieto tassativo di consegnare il foglio in bianco, i mirabolanti
risultati ottenuti a Bruxelles da Giuseppi e dall’esecutivo
rosso-giallo.
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