“Abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi”, ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con il presidente Mattarella. “Abbiamo altresì confermato risolutamente l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità”. Ha poi aggiunto “Sia chiaro che non c’è alcuna staffetta da proseguire e non c’è alcun testimone da raccoglie ma semmai una nuova sfida da cominciare” concludendo “Il nuovo governo porterà l’inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica”.
“Resta un problema serio. Non possiamo andare in un governo in cui sia il presidente del Consiglio sia il vicepremier sono dello stesso partito” aveva affermato questa mattina Andrea Orlando del Pd.
In queste ore però il PD soffre l’ennesima spaccatura: l’eurodeputato Carlo Calenda in una lettera ai vertici del Pd ha rassegnato le dimissioni dalla Direzione del partito Democratico. Calenda spiega di aver chiarito da subito “che non sarei rimasto in caso di accordo con M5S, perché si possono fare accordi con chi ha idee diverse,ma mai con chi ha valori opposti. Questo è il caso di M5S”. Calenda, ha inoltre precisato che non rinnoverà l’iscrizione al Pd.
“Lavorerò in Europa nel gruppo SeD, mentre in Italia rafforzerò Siamo Europei per dare una casa a chi vuole produrre idee concrete per una democrazia liberal-progressista adatta a tempi più duri e non ha paura del confronto con i sovranisti.” dice Calenda via Twitter in un video.
Nel frattempo, Maria Elena Boschi viene approcciata fuori dalla Camera da un passante che si dichiara di estrema destra. L’uomo, che presentatosi indicando il suo nome, cognome, data di nascita nonché residenza contestava al PD la decisione di accordarsi con il M5S. “Vi siete abbassati, come fate a non vergognarvi”. All’uomo, che dichiarava fieramente di “portare il duce al braccio”, la Boschi ha consigliato di parlarne con chi lo rappresenta “che di certo non siamo noi che non rappresentiamo l’estrema destra”.
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