Nucleare e gas naturale, luce verde dall’Europarlamento: e l’Italia?
Per l’Aula comunitaria l’atomo e il gas naturale sono energie “green”: e l’Italia cosa aspetta a sbarazzarsi di retaggi e veti ideologici, anche per quanto riguarda le trivelle?
Il Parlamento Europeo ha stabilito che il nucleare e il gas naturale possono essere considerati energia green. Una decisione che potrebbe sbloccare miliardi di investimenti (anche privati), ma al contempo ha suscitato le reazioni isteriche degli ecocatastrofisti. A ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che come provvedimento è assolutamente dignum et iustum.
Nucleare e gas naturale sono fonti di energie green
Come riporta la CNN, l’Europarlamento, in uno dei suoi (rari) momenti di assennatezza, ha votato per inserire gas e nucleare nella «tassonomia Ue» delle fonti sostenibili. Più precisamente, scriveIl Sole 24 Ore, ha bocciato a larga maggioranza una risoluzione finalizzata a respingere il programma targatoCommissione Europea.
European Union lawmakers voted in favor of calling natural gas and nuclear power “green” or “sustainable” sources of energy https://t.co/W5HJLPf3Y3
La sostanza non cambia: il progetto dell’esecutivo comunitario, che mira anche a combattere il greenwashing, ha avuto – è il caso di dirlo – luce verde. E quindi potrà proseguire il suo iter, con buona pace delle lobby ambientaliste. Sempre piuttosto lente a comprendere che l’atomo è un atout, una fonte sicura che oltretutto, come ricorda la Reuters, non produce CO2.
Basta retaggi e veti ideologici
In Italia ne sappiamo più di qualcosa, e non solo per via dello scellerato referendum che nel 2011 bloccò il nucleare autoctono. L’altro corno del dilemma, infatti, è il metano, di cui il nostro Paese abbonda, come ha certificato mesi fa il (PiTESAI). Il “Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee” elaborato dal Ministero della Transizione ecologica, che Panoramadefinì la «mappa dei tesori del sottosuolo» nostrano.
Le stime del Dicastero guidato da Roberto Cingolaniparlano di 350 miliardi di metri cubi di gas naturale (tra riserve potenziali ed effettive). Che però non si possono estrarre a causa dei veti ideologici contro le trivelle imposti soprattutto (ma non solo) dal M5S. Un’opposizione preconcetta e pretestuosa destinata a costarci altri 8 miliardi in due mesi, secondo i calcoli del Messaggero perfidamente rilanciati dal leader italovivo Matteo Renzi.
Ci hanno massacrato sulle #trivelle qualche anno fa. Adesso tutti si accorgono della realtà. Meglio tardi che mai pic.twitter.com/uEHTd7aSXT
Ci è arrivata anche Bruxelles – o meglio Strasburgo, quindi è ufficiale: a dover fare un salutare bagno di realtà, ormai, è rimasto solamente il Belpaese. Ahinoi.
Mirko Ciminiello è nato a Rimini nel 1985 e vive a Roma, dove si è laureato in Chimica (triennale) e Chimica Organica e Biomolecolare (specialistica) alla Sapienza, in Scienze della Comunicazione (triennale) e Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione (magistrale) a Roma Tre.
Giornalista, attore per hobby, collabora con l'associazione Pro Vita e Famiglia ed è autore di 9 libri, di cui due in inglese.