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Medici e infermieri in prima linea: “La Repubblica l’abbiamo retta noi.”

La dottoressa Luisa Venneri, coordinatore infermieristico dell’Emergenza Urgenza degli ospedali San Paolo e Carlo di Milano “Mi piacerebbe che nelle celebrazioni del 2 Giugno le istituzioni ricordassero tutti noi operatori sanitari.”
Dopo la corsa affannosa per reggere l’emergenza Covid, i provvedimenti speciali, le polemiche, i morti, la Politica ha ora il compito di rilanciare il Sistema Sanitario Nazionale. Come impegno per il futuro di tutti noi.

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“L’abbiamo retta noi la Repubblica”

Fanno sensazione all’alba del 2 Giugno, Festa della Repubblica, le parole della dottoressa Luisa Venneri, coordinatore infermieristico dell’Emergenza Urgenza degli ospedali San Paolo e Carlo di Milano. Misurate ma rigorose.

Lo Stato, noi Italiani, facciamo presto a dimenticare. E’ come passare da un servizio di cronaca nera ad un consiglio per gli acquisti, con un tocco sul telecomando si vola via senza pensare.  …Per mesi ormai, lunghe angosciose settimane, medici, infermieri e personale paramedico hanno rischiato la propria pelle allo scopo di salvare vite umane. E molti se ne sono andati per le carenze oggettive del nostro Sistema, in alcuni casi vergognosamente, inaccettabilmente impreparato.

Il Presidente Mattarella ha sottolineato oggi nel discorso alla Nazione il ruolo di questa fondamentale categoria, ma il modo piu’ coraggioso ed efficace per non renderne vano il sacrificio, sara’ domani quello di ricatapultare in alto il valore del nostro intero Sistema Sanitario Nazionale, come alcune Regioni hanno gia’ fatto, per esempio il Veneto. Rifondarlo, contribuire a rimodernarlo col sacrificio economico di chi puo’, aumentarne le capacita’, eliminando per esempio lottizzazioni, sprechi visibili lungo statali dove sorgono ospedali costruiti, terminati, mai utilizzati e gia’ fatiscenti. Ampliare numero di posti letto per numero di abitanti, limando discrepanze assurde ancora oggi presenti tra Nord e Sud, razionalmente e senza la frenesia che ultimamente ha visto venir su in poche settimane, alcune strutture ospedaliere Covid, non servite in realta’ proprio a niente.

Allo stesso tempo, e con un’inversione di tendenza, rivalutare il ruolo di base del medico di famiglia, come primo screening dinanzi al paziente, non costringerlo a mero passacarte, scrivano di ricette o prestazioni specialistiche, distanziato dalla pratica, dal centro del problema, ma renderlo parte fondamentale dell’intero processo. Ricordate il medico condotto?

E ampliando finalmente una rete informatica che colleghi i vari soggetti in campo, pazienti, medici e specialisti ospedalieri. Con l’ausilio di supporto del sistema privato, ma solo se, dove, come e quando occorra, un’extrema ratio e non come metodo di politica di scambio tra Regioni e Aziende private che fanno lucro – per chi solo fa comodo. Onori e oneri insomma.

Abbiamo tutti elogiato e sostenuto la categoria, ma questo non basta.

La dottoressa Luisa Venneri ha concluso il suo intervendo, con una nota di dolore sottolineando che: “Tanti colleghi sono in malattia per affaticamento, letteralmente si sono come bruciati , ma – la vergogna aggiungeremmo noi- che il nostro sistema non la riconosce come malattia.”

Ecco, dopo tricolori sventolati sui balconi, sguardi pieni di silenzio al passaggio di carri, elogi e battimano, ora tocca alla Politica costruire un nuovo Sistema Sanitario Nazionale su una nuova base di fiducia, riconoscimento di ruoli e soprattutto rispetto.

Rispetto che a noi, oggi preme ricordare, in questo sacrale giorno di unita’, oltre alle migliaia di caduti, ripensare anche alle centinaia di medici e personale che hanno perso la vita – scegliendo a priori – di salvarla al prossimo, come principio assoluto. 

Ne siamo usciti feriti ma vivi, ora non giriamo l’occhio dall’altra parte facendo finta che non sia successo niente.

Francesco Di Pisa è Dottore in Giurisprudenza con Master in Scienza delle Comunicazione. Libero professionista, dopo la Spagna, la Gran Bretagna, si occupa di politiche Marketing, consumo, comunicazione e scrive di politica, attualità e costume.

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