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L’emergenza politica nel mezzo della pandemia

Il Paese si risveglia sull’orlo di una crisi, tra le catene di un virus spietato e le molle sfondate di una politica incapace. Presidente Mattarella, ci salvi Lei.

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«Ci vuole molto più coraggio a lasciare una poltrona che ad aggrapparsi alla tenace difesa dello status quo.»

Cosi’ Matteo Renzi, in bilico tra un’infelice, smodata ansia di protagonismo e un masochismo palese, penosamente mascherato da un superficiale desiderio di fare solo il bene del Paese. In realta’, Renzi detesta oggi Conte piu’ ancora di chi aveva tentato di eliminare un anno e passa fa, ossia Salvini.

“Italia Viva si è assunta la grave responsabilità di aprire la crisi in piena pandemia, arrecando un grave danno al Paese”.

E qui il Premier, livido di rabbia, col pallottoliere in mano, a piedi sui gradini del Quirinale che lo condurranno poi a Montecitorio. Conte che risponde senza mezzi termini alla mossa di Renzi di gettare il Paese in una nuova, l’ennesima crisi di governo.

Questi sono oggi i nemici. Anche se la politica e’ poi l’arte di fare tutto il contrario di tutto.

Elezioni anticipate dunque? Al tempo della pandemia? Questo drammatico scenario, una pagliacciata del genere non s’era ancora vista tra le sceneggiature politiche, l’ennesima sceneggiata, un melologo popolare senza scritto pianificato dalla nostra gioiosa classe politica, una macchina da guerra che spara a salve, minaccia a parole e non fa mai i fatti. La democrazia prima di tutto? Votare tra tre mesi n Italia sarebbe una follia. Immaginiamo una campagna elettorale a braccetto con una campagna vaccinale. Perche’ se gli americani hanno eletto un Presidente in questo caos, l’Italia non ha certo le spalle forti di un Paese come gli Stati Uniti indenne pure dopo l’assalto a Capitol Hill.

Risorgeranno i responsabili? Quelli a cui si potrebbe affidare il compito di salvare l’Italia, sparsi di qua e di la’?

Nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria planetaria l’Italia si risveglia in un’emergenza politica che in realta’ perdura sotto travestimenti fasulli da troppo tempo ormai. La terza, la quarta, la quinta Repubblica, abbiamo perso il conto, oggi si affida anima e core a cio’ che resta della saggezza delle Istituzioni Politiche, al nostro Presidente della Repubblica, un Sergio Mattarella che ancora una volta scendera’ dal suo scranno chiamato a dirimire questo cortile di cani che abbaiano, per provare a dare una via alla nostra Italia.

Ascolti Presidente, venga in questa nostra povera spiaggia, un litorale invernale, porti con se’ un lanternino, cerchi sulla battigia, chissa’, rovisti Lei, in mezzo a colli di bottiglia, lenze, reti da pesca, buste, bottiglie, flaconi di vaccini… magari trovera’ una qualche improbabile conchiglia, una perla, un corallo pregiato… una speranza sul tappeto di rifiuti sparsi e dispersi sulla discarica del panorama politico.

Presidente, la prego, tenga duro, non ci molli, non salga ancora sulla nave che l’attende all’orizzonte, ci salvi Lei dalla palude in cui stiamo tutti sprofondando.

Francesco Di Pisa è Dottore in Giurisprudenza con Master in Scienza delle Comunicazione. Libero professionista, dopo la Spagna, la Gran Bretagna, si occupa di politiche Marketing, consumo, comunicazione e scrive di politica, attualità e costume.

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