Ha detto che sarebbe stato un sogno, adesso si sta realizzando. Daniele De Rossi, dopo essere arrivato al Boca Juniors, ci ha messo davvero poco ad ambientarsi a Buenos Aires, a 11.145 km dalla sua casa madre, Roma.
L’esordio con gol in Coppa d’Argentina contro l’Almagro una settimana fa, la prima volta da brividi alla Bombonera – con vittoria – in campionato domenica scorsa e questa notte i quarti di finale di Copa Libertadores in Ecuador contro la LDU Quito. Non male come inizio.
Dopo le parole nella conferenza stampa di presentazione lo scorso 29 luglio, la parola è passata al campo ed ai fatti, luogo in cui De Rossi ha sempre dato il 100%. Ed ai microfoni di Fox Sports, l’ex capitano della Roma ha spiegato come tutte le attese positive su questa nuova avventura siano state rispettate in pieno.
“Non dimenticherò mai nella mia vita come mi ha accolto lo spogliatoio. Volevo sentirmi felice come a Roma e il Boca è stata la risposta”, ha detto De Rossi. “Sono state tre settimane piene di emozioni, di cose nuove. Mi sento felice, mi sento a casa. E’ cambiato tutto per me, casa, paese, lingua. Ero un po’ spaventato ma ora sono felicissimo per la gente, per il debutto e per come la squadra mi ha accolto. Ora l’importante è vincere”.
Gran parte del merito va dato ai tifosi xeneizes, che l’hanno accolto da eroe al suo sbarco nella capitale argentina ma soprattutto alla “prima” alla Bombonera. Una serata che Daniele non scorderà mai: “È stato qualcosa di magico, bellissimo, qualcosa che ho sempre sognato. (…) Gli argentini per strada mi rispettano, anche i tifosi delle altre squadre, è una cosa che apprezzo molto”.
Ma DDR pensa subito al campo e a vincere, quindi alla partita d’andata dei quarti di Libertadores in Ecuador, con l’insidia dell’altitudine e la possibilità di affrontare il River Plate in semifinale: Mi è capitato solo una volta, 20 anni fa.Era in estate, con la Roma, in amichevole. Nessuno però si preoccupava di cosa potesse succedere con l’altezza. Questa partita sarà totalmente diversa per la nostra squadra. Sono due partite, quindi 180 minuti e non 90. Non si deciderà tutto a Quito. Semifinale con il River? Se così succederà, sarà una partita indimenticabile come lo è stata la finale dello scorso anno. Una sfida caldissima seguita in tutto il mondo, quando si gioca Boca-River anche in Europa la gente va a letto tardi per vederla. Però pensare già alla semifinale è un errore, non bisogna sottovalutare la LDU”.
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