FCA-Renualt: Francia chiede nuove garanzie, Nissan ottimista ma vuole benefici

Dopo la proposta arrivata all’incirca una settimana fa dalla FCA alla Renault ,con il benestare della Nissan, la Francia chiede delle garanzie al gruppo automobilistico italo-americano per evitare tagli ai posti di lavoro e proteggere l’interesse nazionale. Il matrimonio delle due società, pensato come una proprietà al 50-50,  creerebbe il terzo colosso automobilistico mondiale dopo i gruppi Toyota e Volkswagen.

Il presidente di FCA John Elkann ha incontrato nel fine settimana il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire, il quale a sua volta ha avuto un incontro il presidente del C.d.A della Renault Jean-Dominique Senard. Secondo l’agenzia Bloomberg, tra le garanzie che Le Maire vorrebbe ottenere de FCA, c’è  infatti quella di garantire la posizione a Senard che sarebbe inoltre stato indicato come il possibile amministratore delegato post fusione, mentre Elkann andrebbe a ricoprire il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione. Questo assetto durerebbe 4 anni, accompagnato da un meccanismo di salvaguardia che aviti l’accentramento del potere in un solo azionista. I francesi hanno inoltre richiesto Parigi come sede del nuovo gruppo, dividendi straordinari per gli azionisti e un posto nel consiglio di amministrazione per il governo francese. La compagnia automobilistica è infatti controllata per il 15,01 % dallo stato.

Nissan, che è partner Renault da piu di 20 anni non fa parte dell’accordo, ma se questo fosse esteso anche alla compagnia giapponese e alla Mitsubishi, l’altro membro dell’alleanza, si potrebbe creare il più grande gruppo produttore di veicoli al mondo con più di 15 milioni di auto all’anno. Nissan si vede ottimistica riguardo la fusione ma avverte che ci sarà bisogno di una ridefinizione dei rapporti con i francesi. “Andremmo avanti nel cooperare con FCA solo se ci saranno garantiti benefici tangibili dal condividere le nostre tecnologie con FCA. “ ha spiegato un dirigente Nissan ”Se Renault vuole portare avanti questo affare, ci sentiamo in dovere di supportarli.”