25 indagati per aver falsificato i propri diplomi per accedere alle graduatorie per l’insegnamento, per scuola dell’infanzia e elementari.
Indagate 25 persone per aver presentato diplomi falsi per poter essere inseriti nelle graduatorie di accesso all’insegnamento. La Procura di Cosenza ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per falsità materiale commessa da un Pubblico Ufficiale in atti pubblici in concorso, falsità materiale commessa da privato in concorso, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Le ricerche sono riuscite ad individuare la stamperia nella quale venivano falsificati i titoli di studio, ma anche il falsario, un 69enne di Mangone, in provincia di Cosenza. L’operazione è stata rinominata “Minerva 2”. “2” perché è la seconda indagine svolta nel 2017 che aveva portato alla luce lo scandalo dei falsi diplomi. Nel 2017, erano 33 le persone indagate per falso.
La falsificazione avveniva sempre nello stesso modo. I diplomi venivano apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza e di Reggio Calabria, ma anche da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap, dall’Istituto Nazionale Scuole e Corsi Professionali di Cosenza. Le persone adesso indagate hanno utilizzato questi diplomi contraffatti come titoli per accedere alle graduatorie per docenti in scuole primarie e dell’infanzia, per insegnamento normale e di sostegno.
Grazie alle segnalazioni di due dirigenti scolastici, che si sono accorti delle anomalie presenti all’interno delle attestazioni rilasciate nelle domande, subito è stato possibile segnalare l’anomalia ai Carabinieri di Cosenza. Sono stati effettuati controlli incrociati su tutto il territorio nazionale, così da arrivare ad un registro di indagati che consta di 25 persone. Gli indagati sono residenti nelle province di Cosenza, Lecce, Pistoia, Milano, Bergamo, Forlì-Cesena.