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Desolazione capitale, per la Roma a 5 Stelle il crollo è anzitutto morale

desolazione capitale: albero crollato su un'auto a roma
Un albero si abbatte su un'auto sfiorando la tragedia, e il caso diventa paradigmatico di un degrado che non è solo materiale. Decisamente l'epoca della Grande Bellezza ha ceduto il passo alla decadenza

Passato il tempo della Grande Bellezza, è ora l’epoca della desolazione Capitale. Sembra trascorsa un’eternità, anche se l’era di Jep Gambardella è proprio alle nostre spalle. Sette anni appena, sette anni di un epos tragico che non ha scalfito tanto il fascino millenario della Città Eterna, quanto la sua vitalità. Rendendola specchio di una decadenza che, seppur secolare, è divenuta a sua volta emblema di un’intera classe dirigente.

La desolazione Capitale

Un albero abbattuto dal maltempo e un dramma evitato solo grazie alla prontezza di riflessi della guidatrice che ha istintivamente ingranato la retromarcia. «Potevo essere al funerale di mia figlia» ha tuonato Luca Laurenti, biologo e ricercatore del Policlinico Umberto I, solo omonimo della storica spalla di Paolo Bonolis.

https://www.facebook.com/luca.laurenti.1466/posts/10221349946411931

Il suo sfogo social è stato durissimo fin dal titolo, che ha suscitato le reazioni più disparate. Tra cui quella di Andrea Severini, marito del sindaco dell’Urbe Virginia Raggi, che forse nell’ansia di difendere la consorte è decisamente uscito dal seminato. Dileggiando lo spavento di un padre con la ridicola argomentazione (si fa per dire) che gli alberi «crollano in tutto il mondo e in tutte le città».

https://www.facebook.com/luca.laurenti.1466/posts/10221358811593555

In questo senso, la storia è paradigmatica del degrado di Roma, morale prima ancora che materiale. Per questo l’abbiamo scelta, perché elencare le criticità capitoline sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa.

Sarebbe stato sufficiente riferirsi all’ormai atavica invasione dei cinghiali. O magari all’ammissione del proprio fallimento da parte di Ama, la municipalizzata del Campidoglio per la raccolta dei rifiuti. O, ancora, al fatto che un acquazzone basta a paralizzare la città – evento che, quando era consigliere comunale di opposizione, suscitava l’ironia di Virgy.

Non a caso, le quattro emergenze indicate praticamente da tutti i cittadini romani sono immondizia, traffico, autobus e buche. Come ha rivelato qualche giorno fa Tobia Zevi, presidente dell’Osservatorio“Roma! Puoi dirlo forte”.

Oltre all’inettitudine, però, c’è anche la protervia, la stessa di chi ha addirittura il coraggio di definire «gente di fogna» chi è stanco di essere Raggi-rato. Cifra perfetta di questa Roma a Cinque Stelle. E della sua inesorabile desolazione Capitale.