Continua a travolgere altre figure rilevanti la valanga originata dall’ indagine per corruzione all’ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ed ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) Luca Palamara. Il magistrato romano è stato interrogato ieri ed è accusato di corruzione dalla procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati di Roma. Dopo aver ottenuto soldi e regali, venuto a conoscenza delle indagini, Palamara avrebbe cercato di influenzare la nomina del prossimo procuratore di Perugia per assicurarsi uomini di fiducia al suo fianco.
Nella lista dei favori spunta anche il nome del presidente della Lazio Claudio Lotito che dava e prometteva biglietti per le partite non solo a Palamara ma anche al magistrato romano Luigi Spina. l’obiettivo era quello di creare una rete coinvolgendo chiunque potesse essere capace di indirizzare le nomine dei procuratori di Roma, Perugia e Brescia. Tra i casi di corruzione in cui sarebbe coinvolto Palamara, la finanza lavora anche su quello della ristrutturazione di casa finanziata dall’imprenditore Fabrizio Centofanti.
“Chi avesse davvero partecipato a un tale sviamento della funzione, non potrebbe essere un mio rappresentante nell’organo di autogoverno dei magistrati dovrebbe seriamente pensare alle dimissioni. L’autosospensione non basta”. Si è espresso cosi sulla vicenda Il presidente dell’Anm Pasquale Grasso, in apertura del comitato direttivo centrale.
“O sapremo riscattare con i fatti il discredito che si è abbattuto su di noi o saremo perduti». ha detto David Ermini ieri all’assemblea plenaria del Consiglio superiore della magistratura (CSM), di cui è vicepresidente. La bufera ha portato alle dimissioni o l’autosospensione di cinque dei sedici magistrati del CSM . Alcuni di loro sono indagati per aver informato Palamara delle indagini in corso nei suoi confronti, ma la maggior parte per il momento non sembra abbia commesso reati, ma avrebbero avuto una condotta non consona al ruolo che investono.
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