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Clima ed energia, “lezione magistrale” del professor Zichichi agli allarmisti

I dati scientifici smentiscono di nuovo la narrazione di eco-catastrofisti e giovani affermazionisti, che il luminare esorta a tornare a studiare: e ARERA certifica il raddoppio delle bollette in un anno

Da www.romait.it

Da un lato c’è il clima come lo intendono gli eco-catastrofisti, dall’altro ci sono i dati scientifici. Una distinzione netta che un luminare del calibro di Antonino Zichichi è tornato a ribadire con forza. Facendo riferimento a tutte le crisi globali (come il caro energia) con un rigore tipicamente galileiano.

Il clima e le emergenze planetarie

«Le emergenze non sono solo climatiche». Antonino Zichichi, forse il più grande scienziato italiano vivente, non è mai banale né scontato e, intervistato da Libero, ha messo subito i puntini sulle i. Ricordando che vi sono «15 classi di Emergenze Planetarie», che includono «riscaldamento globale, variazioni climatiche» e inquinamento. Ma anche «corsa agli armamenti e scudo spaziale contro il terrorismo, crisi energetica mondiale, incendi delle foreste, difesa da epidemie nell’era della globalizzazione».

Una visione d’insieme che, non a caso, portò nel lontano 1973 alla creazione dell’International World Federation of Scientists. Un’organizzazione pensata per individuare i problemi della Terra e fornire ai Governi «le informazioni rigorosamente scientifiche» per fronteggiarli senza bruciare miliardi in misure tampone.

Una postilla che fa pensare immediatamente al caro bollette, per cui occorrerebbe una strategia strutturale, anziché i palliativi stanziati dall’esecutivo del Premier Mario Draghi. I numeri, sciorinati dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e riportati dal Corsera, sono infatti impietosi. In un anno la luce è aumentata del 131% (da 20,06 a 46,03 centesimi a kilowattora), il gas del 94% (da 70,66 a 137,32 centesimi per metro cubo). E per chi lavora in smart-working l’impennata può essere rispettivamente del 230% e 220%.

Eppure, l’energia pulita, «il sogno degli uomini di tutti i tempi, sembra avvicinarsi molto più di quanto si sperasse», come afferma Zichichi. Spiegando che gli oceani sono pieni «di combustibile per la fusione nucleare» [l’idrogeno e i suoi isotopi, N.d.R.]. Basterebbe abbandonare l’approccio ideologico. Più facile a dirsi che a farsi.

La lezione magistrale di Zichichi

«La Scienza non ha l’equazione del clima» perché la matematica che dovrebbe descriverlo è troppo complicata, precisa ancora il fisico siciliano. «Quella cosa cui diamo il nome di clima ha 72 componenti, ciascuna delle quali è un’Emergenza Planetaria». Cosa che, en passant, la dice lunghissima sui cosiddetti General Circulation Models, che dovrebbero provare a riprodurre quello che è semplicemente il sistema più complesso del pianeta.

Anche per questo Zichichi ha esortato l’auto-proclamata leader scandinava dei giovani allarmisti a tornare a studiare (ma sarebbe meglio dire “cominciare”). Per poter avere un giorno un modello matematico adeguato e «la prova sperimentale che ne stabilisce il legame con la realtà». Una realtà che presto o tardi presenta sempre il conto.

Non a caso, l’accademico ha asfaltato ancora gli affermazionisti, ribadendo che «attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico». L’uomo incide «al livello del 5%: il 95% dipende da fenomeni naturali legati al Sole».

Gioco, partita, incontro. Nella speranza che gli odierni greenculotti sappiano imparare la lezione magistrale di un grandissimo professore come Zichichi.

Antonino Zichichi
Antonino Zichichi