Campagna elettorale, il confronto tra i poli su cultura e turismo
Tutti i principali partiti e coalizioni del Belpaese puntano a promuovere e valorizzare il made in Italy: anche se le proposte assomigliano molto a un libro dei sogni
Quali sono le proposte dei protagonisti dell’attuale campagna elettorale su cultura, turismo e più in generale il made in Italy? La risposta è nella nuova puntata della nostra rubrica di approfondimento tematico sui programmi degli sfidanti alle Politiche del prossimo 25 settembre. Programmi che in effetti, sulle questioni sopracitate, assomigliano molto a libri dei sogni.
Turismo
Cultura e turismo nella campagna elettorale
Sull’importanza della cultura – in generale – e del turismo – soprattutto in un Paese come l’Italia – nessuno può avere neanche il minimo dubbio. Più difficile, invece è la valorizzazione di tali attività, e non da oggi. Già gli antichi Romani, infatti, deploravano che litterae non dant panem (“la letteratura non dà pane”, nel senso che è difficile guadagnare dalle professioni intellettuali).
Questa premessa serve a illustrare la cautela con cui i principali partiti e coalizioni impegnati nella campagna elettorale devono “maneggiare” queste materie. Col risultato, però, che, anche in questa circostanza, tra il dire e il fare rischia di esserci di mezzo (e non poteva essere altrimenti) il mare.
Le ricette “made in Italy”
Così, il centrosinistrapunta su tre piani nazionali per l’arte contemporanea, l’architettura contemporanea e il recupero e rilancio dei Borghi italiani. Inoltre, vuole potenziare l’offerta culturale nelle periferie, promuovere la completa digitalizzazione del patrimonio culturale e «un “Erasmus nazionale” legato ai temi culturali».
Il Terzo Polo, dal canto suo, mira a riattribuire allo Stato la competenza sul turismo, abbassare le tasse alle imprese del settore e potenziare la formazione negli istituti professionali. Nonché a istituire un carnet di 10 ingressi gratuiti per i luoghi della cultura, raddoppiare le donazioni private con fondi pubblici, finanziare librerie, stampa, cinema e settore audiovisivo.
Il M5Sprivilegia invece l’istituzione di una «piattaforma per l’incontro tra i bisogni dei turisti e l’offerta del territorio italiano». Ma anche un piano pubblico di assunzioni presso il Ministero dei Beni Culturali e una generica protezione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Infine, il centrodestraprogetta di valorizzare la bellezza e le eccellenze dell’Italia, incluse le professionalità culturali e un’offerta turistica diversificata. Oltre ad auspicare la costituzione di reti di impresa del comparto turistico e il sostegno alla presenza del Belpaese nei grandi eventi internazionali.
Si tratta, come si vede, di ricette piuttosto fumose: ma almeno sono “made in Italy” – e scusate se è poco!
Giorgia Meloni, Enrico Letta, Giuseppe Conte e Carlo Calenda
Mirko Ciminiello è nato a Rimini nel 1985 e vive a Roma, dove si è laureato in Chimica (triennale) e Chimica Organica e Biomolecolare (specialistica) alla Sapienza, in Scienze della Comunicazione (triennale) e Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione (magistrale) a Roma Tre.
Giornalista, attore per hobby, collabora con l'associazione Pro Vita e Famiglia ed è autore di 9 libri, di cui due in inglese.
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