Contattaci

Tutti gli articoli

Calcio, protocolli e cori da stadio ai tempi del Covid 19

Dopo mesi di blackout, riparte a meta’ Giugno il calcio, tra feroci polemiche e severi protocolli. Gli Italiani, messi a dura prova: riusciranno a frenare le proprie emozioni? O cadranno nelle solite burrascose trappole e tentazioni temperamentali?

Pubblicato

il

Siamo il Paese delle 200.000 leggi, emanate dalla nascita dello Stato unitario ad oggi, di cui 115.000 atti normativi in vigore, decreti del Presidente della Repubblica, Leggi, Regi Decreti e Decreti legislativi.

In un Paese di cotanta abbondanza normativa, per la riapertura del Campionato di Calcio di Serie A, la FIGC, Federazione Italiana Gioco Calcio ha fatto la sua parte presentando un severissimo, dettagliato protocollo per le partite, approvato dal comitato tecnico scientifico istituito dal Governo. Un documento fitto fitto di 39 pagine, pubblicato sul sito della Federcalcio, che illustra ogni dettaglio sulle modalità di ripresa delle gare.

Che tristezza, si giocherà senza pubblico, almeno per ora. Numero massimo di persone ammesso allo stadio 300 (soliti raccomandati amici degli amici esclusi vero Dotto’?). Il gruppo squadra ospite sarà di non più di 60 persone. Ogni stadio verrà suddiviso in tre zone, ognuna delle quali potrà contenere massimo 130 persone; da steward a giornalisti (massimo 10 a partita, così come i fotografi), membri dello staff e raccattapalle. Spogliatoi differenti per titolari e riserve,(questa e’ materia da ricorso per razzismo sportivo) con uso temporale differenziato delle aree e nessun contatto con maniglie o porte. (Come sara’ possibile passare da una zona all’altra?) Consigliato l’uso di docce singole. (Pensate a Ronaldo che fa la fila dietro Higuain con saponetta asciugamano e beauty-case Louis Vitton sottobraccio come un recluso al 41 Bis) seppur resta preferibile farle a casa o in hotel. (Si risparmia sull’acqua calda). Nessuna ripresa televisiva verrà effettuata all’interno degli spogliatoi. Ingressi in campo separati, senza strette di mano. Non sono previste mascotte, foto di squadra, cerimonie pre-gara e l’accompagnamento da parte dei bambini. (Povere creature, dopo mesi di quarantena, private anche di questa gioia.) Le panchine dovranno essere ben distanziate. Nota bene, per bere, saranno ammesse solo bottiglie personalizzate. (Col nome, come alle feste ai tempi del Liceo.) Le interviste a fine primo tempo e al termine della gara dovranno rispettare la distanza di 2 metri tra intervistatore e intervistato. I calciatori non potranno avvicinarsi agli arbitri per protestare. (Mandarli a quel paese a distanza invece sara’ consentito.) Dialogo ammesso a distanza di almeno 1,5 metri.(Siamo al ridicolo, l’arbitro fara’ rispettare la distanza come sulle punizioni?) Da evitare conversazioni private e assolutamente non necessarie. (Immaginatevi un Buffon che mentre chiede a un Chiellini come sistemare la barriera, dopo il gol preso da Ibrahimovic si lascia andare a commenti sulla sua ex moglie Alena Seredova e viene ripreso dall’arbitro Rocchi). Bah.

La FIGC ha pensato proprio a tutto. Su quest’ansia di regolamentare tutto e tutti, sara’ ora la volta di SKY e poi DAZN di richiedere agli abbonati che seguono le partite di restare seduti sul divano di casa a distanza di2 metri uno dall’altro? Di non esultare eccessivamente ai gol di Lukaku, di Mertens o Dzeko? O di non bestemmiare con troppo vigore al rigore sbagliato da Ciro Immobile? Di non attaccarsi dalla bottiglia di birra ma di usare solo bicchieri di plastica monouso? E alla fine dei giochi ad Agosto, di non uscire a festeggiare per la vittoria dello Scudetto in piu’ di 300 alla volta?

Il collaudo sul rispetto normativo (non proprio incoraggiante) e’ avvenuto durante le manifestazioni dello scorso 2 Giugno: in quel caso molti Italiani, incazzati come ad un derby Roma Lazio, sanguigni, calorosi ma in fondo ci definiscono brava gente, si sono fatti prendere troppo la mano dall’incitamento della propria squadra: il centro destra in perenne scontro con la squadra dei gialloverdi, Meloni, Tajani e Salvini, detti gia’ il trio meraviglia alla Careca, Giordano e Maradona. Pratagonista un popolo di tifosi accaldati, appiccicati l’uno all’altro come sardine e naturalmente senza mascherina: intonavano come in una curva cori da stadio:“Conte Conte vaffa…”m

 Al decisivo banco di prova della Serie A, riusciranno gli Italiani a rispettare i protocolli e a mantenere l’aplomb quando la moviola in campo concedera’, all’ultimo minuto, il solito rigore, alla solita squadra? (Quella con la maglia a strisce?)

Francesco Di Pisa è Dottore in Giurisprudenza con Master in Scienza delle Comunicazione. Libero professionista, dopo la Spagna, la Gran Bretagna, si occupa di politiche Marketing, consumo, comunicazione e scrive di politica, attualità e costume.

Continua a leggere
Advertisement
Clicca per Commentare

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *