Bamba della settimana, ancora non si fermano le gaffe “belliche” dall’Italia
Oltre alla guerra, non si fermano neppure gli svarioni nella nuova puntata dell’anti-premio ideato da Vittorio Feltri: i cui veri protagonisti sono il Governo e i media nostrani
Con l’approssimarsi del weekend, è di nuovo il tempo del “Bamba della settimana”. L’anti-premio con cui l’attuale direttore editoriale di LiberoVittorio Feltri era uso omaggiare ironicamente il meglio del peggio del periodo. Che, una volta di più, affonda le proprie radici nella guerra in Ucraina – anche se poi si ramifica soprattutto qui in Italia.
Bamba della settimana
Torna il “Bamba della settimana”
C’è dunque un fil rouge che si dipana da Kiev a Roma in questa nuova puntata del “Bamba della settimana”. Per la quale sono stati selezionati tre casi “bellici” i cui veri protagonisti, in realtà, sono la politica e i media del Belpaese.
Cominciando da La Stampa, che racconta di una giovanissima profuga ucraina svegliatasi a inizio maggio «da un coma durato oltre tre mesi» ascoltando i Måneskin. Una bellissima notizia, che il quotidiano torinese non esita a definire un «miracolo». Anche se il vero miracolo è che questa ragazza era profuga da oltre tre mesi quando il conflitto era scoppiato da poco più di due.
Miracolo Måneskin: la profuga ucraina si sveglia dopo tre mesi di coma ascoltando la band https://t.co/9DdmffgM4G
Più serio è l’ultimatum di Carlo Fuortes, AD della RAI, alla conduttrice di CartabiancaBianca Berlinguer, accusata di dare (troppo) spazio a personaggi considerati filo-Putin. Un ultimatum che La Repubblica ha riassunto nel titolo «Bianca Berlinguer cambi format o è fuori». Tanto per marcare la differenza con la Russia dello Zar.
Ha fatto però peggio, secondo quanto riporta l’ANSA, il Premier Mario Draghi, che da Washington si è voluto lanciare in un paragone biblico. Affermando, con riferimento al Cremlino, che «non c’è più un Golia» e che Mosca non è «invincibile». Peccato che, come insegna l’Antico Testamento, il gigante filisteo non fosse affatto invincibile, essendo stato abbattuto e ucciso dal futuro Re Davide. E se Vladimir Putin non è Golia…
Uno svarione che forse potrebbe essere perdonato a un bambino al primo anno di catechismo, non certo al Capo del Governo “dei migliori”. E che si merita a spada tratta (è il caso di dirlo) il “Bamba della settimana”.
Mirko Ciminiello è nato a Rimini nel 1985 e vive a Roma, dove si è laureato in Chimica (triennale) e Chimica Organica e Biomolecolare (specialistica) alla Sapienza, in Scienze della Comunicazione (triennale) e Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione (magistrale) a Roma Tre.
Giornalista, attore per hobby, collabora con l'associazione Pro Vita e Famiglia ed è autore di 9 libri, di cui due in inglese.
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